Altrimenti detti self-executing contracts, contratti blockchain, contratti digitali o contratti intelligenti, sono contratti che possono essere convertiti in un codice informatico, archiviati e replicati sul sistema e supervisionati dalla rete di computer collegati nella blockchain. Questo meccanismo risulta in un feedback continuo che va dal trasferimento di denaro alla ricezione del prodotto o servizio.
Gli Smart Contracts aiutano a scambiare denaro, proprietà, titoli azionari o qualsiasi altra cosa di valore in modo trasparente, senza conflitti e senza il bisogno di rivolgersi a un intermediario. Il modo migliore di descrivere gli Smart Contracts è di paragonare questa tecnologia ad un distributore automatico: basta inserire un bitcoin nel distributore automatico (ovvero il libro contabile o ledger) e la contropartita di cui si ha bisogno viene inviata direttamente. A questo si aggiunge che gli Smart Contracts non solo definiscono i termini di un contratto, ma li fanno rispettare automaticamente.
E’ bene precisare tuttavia che gli Smart Contracts non sono una novità da associare necessariamente alla blockchain. Essi sono stati oggetto di sperimentazione già negli Anni ’90 e sono stati ideati ben prima (intorno agli anni ’70), e hanno una loro specifica dimensione a prescindere dalla blockchain. Certamente il fenomeno blockchain ha permesso e sta permettendo di avere quelle garanzie di trust, fiducia, affidabilità e sicurezza che nel passato erano necessariamente delegate a una figura “terza”.
All’epoca l’esigenza era molto semplice e atteneva alla necessità di gestire la attivazione o disattivazione di una licenza software in funzione di alcune condizioni molto semplici.
La licenza di determinati software veniva di fatto gestita da una chiave digitale che permetteva il funzionamento del software se il cliente aveva pagato la licenza e ne cessava il funzionamento alla data di scadenza del contratto. Semplicemente, in modo molto basico, questo era uno Smart Contract.
Lo Studio Martelli & Partners, attraverso il dipartimento di Cyber Law, coopera alla realizzazione di “smart contracts”, finalizzati alle blockchain.