Arretrato civile ultratriennale – Programma Strasburgo 2 – Sarà vero?

30 Gen Arretrato civile ultratriennale – Programma Strasburgo 2 – Sarà vero?

Forse questa volta ci siamo.

Il Ministro della Giustizia ha presentato il 14 gennaio, il progetto “Arretrato civile ultratriennale – Programma Strasburgo 2”, il piano straordinario che ha come obiettivo principale quello di ridurre ad un anno la durata massima delle cause civili commerciali e a meno di tre anni le altre cause di primo grado dimezzando al contempo l’arretrato e dando priorità processuale alle cause di imprese e famiglie.

Detto progetto è mutuato dal “decalogo Strasburgo”, già sperimentato con gran successo fin dal lontano 2001 dal presidente del Tribunale di Torino, Dott. Mario Barbuto che verrà chiamato ora a dirigere il DOG, proponendo la best practice a tutti gli altri Fori giudiziari.

Il progetto, in particolare, prevede tre fasi:

– prima fase: oramai già realizzata dal Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria tramite la Direzione Generale di Statistica, utilizzando un programma informatico apposito (il data-warehouse), e cioè di acquisizione delle statistiche dell’arretrato esistente (circa 2,6 milioni), individuando l’arretrato ultratriennale;

– seconda fase: azzerare nell’immediato parte dell’arretrato, secondo il cosiddetto principio Fifo (first in, first out – cioè la prima causa che entra è la prima ad uscire), ed in particolare:

  • entro 6 mesi, gli affari contenziosi iscritti a ruolo fino all’anno 2000 (circa 86.283);
  • entro 9 mesi, gli affari contenziosi iscritti a ruolo fino all’anno 2005 (circa 127.146);

– terza fase: gestione ordinaria dell’arretrato residuo (affari iscritti a ruolo negli anni 2006-2010, circa 835.190) nonché delle giacenze infra-triennali (affari iscritti a ruolo negli anni 2011-2013, circa 2.692.504): nel rispetto del principio Fifo, l’obiettivo è di portare la durata effettiva di ogni singolo processo sotto ai tre anni, o meglio verso il biennio, con l’obiettivo di ridurre la durata a 12 mesi, quantomeno per le cause commerciali, nel momento in cui entrerà in vigore la riforma del codice di procedura civile.

Detto progetto si affianca alle risorse di natura economica già previste nella Legge di stabilità con l’istituzione di un fondo presso il Ministero della Giustizia per l’efficienza del sistema giudiziario, nonché gli interventi per il reclutamento di ulteriore personale da destinare agli uffici giudiziari.

Tuttavia, la domanda che ci si pone è se il sistema italiano possa, attraverso detto progetto, mettersi in linea con gli altri paesi europei.

Staremo a vedere.

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