14 Lug Corte di Cassazione: lo 0,5% non è invalidità permanente
Lo 0,5% di invalidità permanente non ha riscontro né sul piano tabellare né medico – legale: è quanto affermato dalla Corte di Cassazione con l’Ordinanza n. 13736/2020.
E dunque, nessun riconoscimento in tal caso a titolo di danno biologico in quanto trattasi di percentuale, precisano gli Ermellini “di invalidità permanente ignota oltre che al sistema tabellare alla stessa medicina legale”.
La Suprema Corte ribadisce la regola già applicata dal Tribunale, in sede di gravame, che pur analizzando l’espletata CTU medico legale che aveva stimato nello 0,5% il postumo di invalidità permanente subito dalla danneggiata aveva poi ritenuto di NON riconoscere nulla a tale titolo ritenendo detta percentuale “ancor prima che non esser prevista in tabella, non aver riscontro alcuno sul piano medico legale”.
Altresì precisano gli Ermellini che l’omesso esame della CTU sussiste solo quando la sentenza impugnata manchi di indicare le ragioni per cui abbia ritenuto erronei i rilievi del Consulente “ovvero gli elementi probatori, i criteri di valutazione e gli argomenti logico – giuridici utilizzati per addivenire alla decisione contrastante con essi”.
Ma ciò non è avvenuto nel caso in esame avendo il Tribunale ben argomentato circa le ragioni che hanno condotto a disattendere le risultanze dell’espletata Consulenza, in ragione dell’individuazione di una percentuale (0,5%) di invalidità permanente ignota, non solo al sistema tabellare ma anche alla medicina legale.
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