30 Set La riforma della giustizia

La riforma della giustizia ha l’obiettivo di affrontare e risolvere le problematiche strutturali del processo civile e penale e rivedere l’organizzazione degli uffici giudiziari.

Nel civile l’obiettivo è quello di semplificare il rito processuale, in primo grado e in appello, ee implementare il processo telematico.

Il Piano predispone inoltre interventi volti a ridurre il contenzioso tributario e i tempi della sua definizione.

In materia penale, il Governo intende riformare la fase delle indagini e dell’udienza preliminare; ampliare il ricorso a riti alternativi, rendere più selettivo l’esercizio dell’azione penale e l’accesso al dibattimento e definire termini di durata dei processi.

l Piano nazionale di ripresa e resilienza individua nella lentezza nella realizzazione di alcune riforme strutturali un limite al potenziale di crescita dell’Italia.

In particolare, la riforma del sistema giudiziario, incentrata sull’obiettivo della riduzione del tempo del giudizio, è inserita dal PNRR tra le c.d. riforme orizzontali, che vogliono apportare innovazioni strutturali dell’ordinamento.

Il Piano prevede anche il potenziamento delle risorse umane e delle dotazioni strumentali e tecnologiche dell’intero sistema giudiziario, al quale sono destinati specifici investimenti.

Inoltre, per quanto concerne la riforma del processo penale e del sistema sanzionatorio penale, il PNRR si propone l’obiettivo di rendere più efficiente il processo penale.

Il disegno di legge mira principalmente a semplificare e rendere spedita la celebrazione dei processi penali, dando attuazione al principio della ragionevole durata del processo, senza tralasciare le istanze di garanzia degli imputati, le indicazioni che provengono dalle convenzioni e dalle direttive europee, così come dalla giurisprudenza internazionale, il dialogo ed il coordinamento con le nuove misure sostanziali e processuali recentemente introdotte in campo penale.

Nel dettaglio:

  • gran parte delle innovazioni hanno come obiettivo la deflazione dei carichi che affliggono procure e tribunali (ad esempio: la giustizia riparativa, i rimedi per le nullità dei provvedimenti di archiviazione, la riserva di incidente probatorio nell’accertamento tecnico non ripetibile);
  • molte misure contenute nella proposta rispondono alle finalità di aggiornare il sistema di garanzia dell’imputato;
  • si è dato adempimento alle indicazioni provenienti dalle istituzioni politiche e giudiziarie europee (in particolare, la giustizia riparativa su cui è stata conferita anche una delega al Governo e l’ampliamento delle facoltà di controllo di informazione della parte offesa, che sono state recepite dalla direttiva n. 29 del 2012, già attuata con il decreto legislativo n. 212 del 2015, così come l’obbligo di rinnovazione dell’istruttoria in appello post sentenza di proscioglimento, che è il recepimento della giurisprudenza della CEDU);
  • alcune disposizioni corrispondono alla necessità di coordinare il testo con gli altri interventi riformatori della corrente legislatura (per esempio l’aumento delle pene minime per i reati di furto in abitazione e rapina);
  • viene affrontata la questione penitenziaria (attraverso una delega al Governo fortemente incisiva, già preceduta, comunque, in questa legislatura da una serie di interventi legislativi che hanno cercato di far fronte al sovraffollamento delle carceri).

 

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