Le nuove frontiere nella lotta alle frodi assicurative

16 Apr Le nuove frontiere nella lotta alle frodi assicurative

Nel panorama desolante degli strumenti sino ad oggi a disposizione di coloro che lottano quotidianamente contro truffe assicurative sembrano finalmente fare capolino alcune novità interessanti, che potrebbero rappresentare una svolta epocale.

L’archivio integrato antifrode

Il decreto “Crescita bis”, all’art. 21, per rafforzare la prevenzione ed il contrasto alle frodi, ha previsto la costituzione, da parte dell’IVASS, di un archivio informatico integrato, finalizzato alla lotta alle frodi in campo R.C. Auto, che consenta di sfruttare le informazioni presenti in varie banche dati, per mettere a disposizione – delle imprese di assicurazione, delle Autorità e delle Forze di polizia – un quadro informativo organico delle anomalie riscontrate.

Il progetto, ad elevata complessità tecnologica, si basa sulla messa in collegamento (interconnessione di rete) e sullo sfruttamento sistematico e intensivo delle banche dati (in gran parte pubbliche), disseminate nel sistema informativo nazionale, a partire dalle Banche dati sinistri, testimoni e danneggiati, già operative presso l’Istituto.

L’archivio informatico integrato contro le frodi assicurative fornirà le coordinate per scoprire sinistri simulati, attribuendo una specie di “bollino nero” al sinistro sospetto, mettendo sull’avviso le imprese assicurative: sarà un database unico, in cui confluiranno i vari archivi sui sinistri stradali, sui veicoli e sui dati dei conducenti.

Un passo in avanti verso l’operatività del sistema lo ha segnato il Garante della Privacy, il quale, con provvedimento n. 378 del 24 luglio 2014, ha espresso parere favorevole allo schema di decreto per l’istituzione e il funzionamento del database.
L’archivio unico sarà istituito presso l’IVASS (l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e d’interesse collettivo) ed ha lo scopo di consentire, alle imprese di assicurazione, di verificare il livello di anomalia di ogni sinistro, anche prima della liquidazione.
L’archivio servirà anche all’Autorità Giudiziaria ed alle Forze di Polizia (per finalità antifrode) e consentirà controlli incrociati, rigidi e precisi, ad esempio sulla dinamica dei sinistri.

L’archivio integrato raccoglierà, in un unico database, le informazioni provenienti dalla banca dati dei sinistri, dall’anagrafe testimoni e dall’anagrafe danneggiati (già istituite presso l’IVASS), dalla banca dati dei contrassegni assicurativi, dall’archivio nazionale dei veicoli, dall’anagrafe nazionale degli abilitati alla guida, dal PRA (Pubblico registro automobilistico) e dalla banca dati contenente le informazioni relative al ruolo dei periti assicurativi.
Saranno conservate, nell’archivio integrato, anche le informazioni sull’installazione e attivazione delle “scatole nere” sui veicoli, raccolte a fini antifrode.
Tutto al fine di calcolare, per ogni sinistro, un indicatore di anomalia.

Si procederà in questi termini: dopo la raccolta e l’incrocio dei dati, si comunicherà alle imprese di assicurazione, coinvolte nel sinistro, un primo valore – detto “di sintesi” – dell’indicatore di anomalia; se il livello di anomalia sarà superiore a quello fissato con regolamento dell’IVASS, detti indicatori saranno comunicati alle imprese di assicurazione coinvolte.

Spetterà, poi, alle assicurazioni, adoperare questi indici nelle procedure di liquidazione degli indennizzi.

Il Garante ha raccomandato che la raccolta avvenga su dati pertinenti e non eccedenti le finalità ed ha mosso un rilievo specifico sui tempi e le modalità di conservazione dei dati: le informazioni, infatti, rimarranno nell’archivio per 5 anni dopo la data di definizione del sinistro; trascorsi cinque anni, i dati di ciascun sinistro (definito) saranno riversati su altro supporto informatico gestito dall’Ivass; dopo altri cinque anni saranno conservati in forma anonima e per scopi esclusivamente statistici.

Il garante ha richiesto di inserire la clausola per cui i dati riversati su altro supporto informatico potranno essere utilizzati, dall’IVASS, esclusivamente a fini di comunicazione per esigenze di giustizia penale o a seguito di esercizio dei diritti degli interessati.

Al progetto sta lavorando attivamente un gruppo articolato, in cui, sotto il coordinamento dell’IVASS, sono rappresentati tutti i soggetti coinvolti (ministeri, autorità, compagnie) e che produrrà un completo studio di fattibilità, in modo da avere una prima versione operativa del sistema già nel corso del 2014 e una versione finale nel 2015.

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