09 Set Lotta alla contraffazione: i numeri di una sfida globale
Il fenomeno della produzione e del commercio del falso non conosce confini, ma arrivano i primi importanti risultati contro la sua diffusione in Europa e nel mondo.
È pari a 786 milioni di euro il valore delle merci intercettate dalle autorità dei paesi della Ue grazie a migliaia di operazioni condotte nel corso del 2013. Un numero che descrive bene la vastità raggiunta dal fenomeno della contraffazione, che nonostante sia in calo rispetto all’anno precedente ( – 10%), presenta ancora proporzioni più che allarmanti: 36 milioni d i prodotti sequestrati quest’anno contro i 40 milioni del 2012. La Cina è il paese che esporta il numero maggiore di falsi con ben il 66% sul totale delle merci intercettate, che si diversificano in capi di abbigliamento (3,3 milioni), giocattoli (2 milioni), sigarette (1,6 milioni) e medicinali (1,3 milioni). Hong Kong si posiziona al secondo posto con il 13 % sul totale dei beni falsificati, specializzandosi nel settore dei prodotti per la cura della persona . Con il 5% segue la Grecia, in prevalenza con accessori per la telefonia mobile e sigarette.
Il “Report on Eu customs enforcement of intellectuals property rights – Results at the Eu Border 2013” quantifica anche in termini di valore l’importo delle merci sequestrate: la Cina non smentisce il suo primato, con 500 milioni di euro di merci spedite nei paesi della Ue, seguita sempre da Hong Kong (52 milioni). Al terzo posto si segnala la Turchia (50 milioni). Il prodotto più falsificato e diffuso sembra essere l’orologio. Il valore di esemplari falsi sequestrati raggiunge quota 118 milioni di euro, seguito dagli 81,5 milioni di euro per occhiali da vista e da sole e dai 47 milioni di euro per i capi di abbigliamento. Nella mappa geografica della contraffazione si legge che borse e portafogli vengono esportati soprattutto da Hong Kong, capace di creare una produzione dedicata al falso per l’Europa pari a un valore delle merci di 5 milioni di euro. La Cina torna a farla da padrone nel settore delle calzature contraffate, seguita da Hong Kong e Filippine.
Anche in Italia migliora la lotta al falso. Nello specifico, nel 2013 sono stati 5492 i sequestri di prodotti contraffatti contro i 5190 del 2012, con un aumento del 6% sulle operazioni di confisca. Diminuisce del 19% il numero di articoli falsi immessi nel mercato interno, passando da 6.108.760 unità a 4.968.198.
Ma cosa accade nel resto del mondo? Fondamentale per capire lo sviluppo della lotta globale alla contraffazione è l’”Anti-counterfeiting 2012 – A Global Guide”, un documento nel quale l’Interpol ha descritto gli interventi attuati nel corso dell’anno per contrastare il fenomeno della commercializzazione del falso . Il programma di collaborazione internazionale tra le diverse Autorità di Sicurezza si è sviluppato nel corso di un decennio, fino a coinvolgere nella lotta alla contraffazione 190 paesi del mondo. I risultati? Numerose operazioni di sequestro attuate nel 2012. Ecco i nomi delle più importanti: Maya (realizzata in Belize, Canada, Colombia, Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama e USA), con sequestro di prodotti contraffatti quali accessori per pc e cellulari, ha portato all’arresto di 200 persone; Black Poseidon (attuata in Bielorussia, Georgia, Moldavia, Turchia e Ucraina) ha determinato l’arresto di 1.400 trafficanti per contrabbando di giocattoli, cibo, materiale elettronico, sigarette e ricambi di automobili; Option II, che si è sviluppata in Europa, ha visto il sequestro di cibi e bevande contraffatti, quali caffè, dadi, olio di oliva, vino, succo d’arancia. Numerosi i paese coinvolti: tra questi, anche l’Italia.
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