22 Giu No alle spese stragiudiziali ingiustificate

Con la sentenza n. 11154 del 29 maggio, la Suprema Corte dice nuovamente “NO” alle spese stragiudiziali ingiustificate, rilevando come i danneggiati non possono pretendere il rimborso di spese di assistenza legale allorquando la gestione del sinistro non abbia presentato particolari difficoltà.

La Corte di Cassazione ha evidenziato, in particolare, come occorre sempre prendere in considerazione l‘effettiva necessità dell’intervento di un legale prima di poter pretendere il rimborso delle spese.

Ed infatti, ove l’Istituto assicuratore, nel corso dell’istruttoria stragiudiziale del sinistro, abbia fornito al danneggiato una valida assistenza formulando congrua offerta nei termini di legge, è evidente, allora, come l’intervento del legale sia stato del tutto superfluo e non necessario e, pertanto, nulla sarà dovuto dalla Compagnia.

Dovrà, a questo punto, chi intenda richiedere le spese legali sostenute per aver conferito incaricato un proprio legale, dimostrare il nesso causale tra il sinistro e tali spese, e cioè a dire, dare prova o che la gestione del sinistro in fase stragiudiziale ha presentato problematiche giuridiche tali da richiedere l’intervento di un legale o dimostrare che l’Istituto assicuratore non ha fornito la dovuta assistenza ex art. 9, comma 1, D.P.R. n. 254/2006.

In particolare, a norma del 1 comma dell’art. 9 del Regolamento di Attuazione del Codice delle Assicurazioni, il danneggiato deve fornire la prova che prima di aver fatto ricorso all’aiuto di un professionista, abbia diligentemente richiesto l’assistenza dell’Impresa assicurativa per la formulazione della domanda e l’avvio della pratica senza ottenere tempestiva ed esaustiva risposta.

Ed infatti, è noto che l’art. 9 del D.P.R. n. 254/2006 pone a carico dell’assicuratore diretto anche l’obbligo di fornire al danneggiato ogni assistenza informativa e tecnica utile per consentire la migliore prestazione del servizio e la piena realizzazione del diritto al risarcimento del danno, fornendo anche il supporto tecnico nella compilazione della richiesta di risarcimento.

Ed allora se la mancata prestazione dell’assistenza rappresenta un inadempimento all’obbligo contrattuale previsto dal richiamato art. 9 del regolamento della disciplina del risarcimento diretto, il diritto al risarcimento del danno rappresentato dalle spese di assistenza stragiudiziale non troverà più la sua causa nel sinistro ma appunto nel predetto inadempimento che ovviamente dovrà essere dimostrato.

Già in passato la Suprema Corte si era pronunciata in tal senso, esprimendosi in senso favorevole al riconoscimento come danno risarcibile delle spese di assistenza stragiudiziale ove dette spese si siano rese necessarie o utili e non siano eccessive e superflue, rilevando come le stesse vadano riconosciute solo ed esclusivamente “se la spesa sia stata necessitata e giustificata in funzione dell’attività di esercizio stragiudiziale del diritto al risarcimento” (Cass. n. 14594/05), e più precisamente: “In caso di sinistro stradale, qualora il danneggiato abbia fatto ricorso all’assistenza di uno studio di infortunistica stragiudiziale stradale ai fini dell’attività stragiudiziale diretta a richiedere il risarcimento del danno asseritamente sofferto al responsabile ed al suo assicuratore, nel successivo giudizio instaurato per ottenere il riconoscimento del danno, la configurabilità della spesa sostenuta per avvalersi di detta assistenza come danno emergente non può essere esclusa per il fatto che l’intervento di detto studio non abbia fatto recedere l’assicuratore dalla posizione assunta in ordine all’aspetto della vicenda che era stato oggetto di discussione e di assistenza in sede stragiudiziale, ma va valutata considerando, in relazione all’esito della lite su detto aspetto, se la spesa sia stata necessitata e giustificata in funzione dell’attività di esercizio stragiudiziale del diritto al risarcimento …”(Cass. civ. Sez. III, 21/01/2010, n. 997).

E’ evidente, quindi, anche alla luce di detta recente pronuncia, come la Suprema Corte sia orientata nel ridurre tutti quegli ulteriori, inutili costi a carico delle Compagnie assicurative che, come ovvio, si ripercuotono, in fase finale, sugli stessi assicurati.

 

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