04 Ott L’internazionalizzazione genera ottimismo
Internazionalizzarsi fa bene!
A dirlo sono i risultati della prima indagine mensile lanciata da Facebook, Ocse e Banca Mondiale, Future of Business Survey.
Avviato lo scorso febbraio 2016, il sondaggio ha raccolto 100mila risposte da parte di Pmi presenti su Facebook, e localizzate in 22 Paesi.
Entrando nel dettaglio, il Bci (Business confidence indicator che ingloba le valutazioni sulla situazione attuale e l’outlook per i prossimi sei mesi, su base 100) si attesta nel mese di agosto a 38 punti per quanto riguarda il proprio business (29 punti in Italia) e a 24 punti (10 in Italia) rispetto all’industria nel suo complesso. La valutazione dell’economia è a -3 punti, dato che però in Italia affonda a -34.
Dall’indagine e’ emerso come in Italia il 42% delle Pmi ha una visione neutra della situazione attuale della propria impresa e il 41% una visione positiva. Solo il 17% ha una visione negativa. Ma se ci si proietta nel prossimo futuro, guardando nei mesi a venire, e’ emerso come il 48% ha un outlook positivo contro il 37% che resta neutra e il 15% che ha una visione negativa. L’indicatore del livello di fiducia in agosto è a 29 punti, in lieve calo dai 33 di luglio. In media, le Pmi italiane utilizzano strumenti online per 5 finalità su 6, prevalentemente di marketing e comunicazione: il 92% li utilizza per mostrare prodotti e servizi e il 90% per fornire informazioni. L’88% utilizza il canale online per fare promozione verso nuovi clienti e l’84% per comunicare con clienti e fornitori. La percentuale scende al 70% per la vendita di prodotti e servizi e arriva al 44% per gestione dei processi aziendali interni.
Sul fronte del lavoro, negli ultimi sei mesi per il 72% delle imprese intervistate non c’e’ stato nessun cambiamento nel numero di dipendenti, per il 13% il numero e’ aumentato e per il 15% e’ diminuito. Nei prossimi sei mesi il 74% prevede di confermare il numero di dipendenti, il 18% prevede di aumentarlo mentre l’8% stima una diminuzione.
In riferimento alla panoramica delle aziende intervistate hanno per il 44% un solo dipendente, per il 34% tra 2 e 4 dipendenti, per il 12% tra 5 e 9, per l’8% tra 10 e 49 e solo per il 2% piu’ di 50 dipendenti. Si tratta di aziende attive da più di 10 anni (42%), attive da 1-3 anni (24%), da meno di un anno per il 13% e da 6-10 anni per il 12%. Solo il 17% e’ impegnata nel commercio internazionale. Nel 52% dei casi si tratta di aziende con una dirigenza prevalentemente maschile (oltre il 65%), per il 26% prevalentemente femminile e solo nel 23% in equilibrio. Le sfide principali per le Pmi intervistate sono rappresentate dall’aumento delle entrate (61%), dall’attrarre clienti (59%). La metà degli intervistati vede nell’incertezza per la situazione economica la principale sfida da affrontare mentre il 45% punta a mantenere la redditività. Per il 34% la sfida sono le leggi e i regolamenti tributari.
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